Come promesso pochi giorni fa, eccomi a parlare dell’essere figli di madre narcisista patologica anziana e di tutto ciò che questo comporta.
Se sei ancora inconsapevolmente o meno tra le sue spire, non porti ancora addosso lo stigma di figlia degenere.
Se invece hai fatto lo strappo, scegliendo di tagliare il cordone con la fonte del tuo veleno, beh…abituati a convivere con le facce della gente perchè, non appena parlerai di tua madre, saranno come degli schermi sopra cui vedrai passare tutto il non detto nei tuoi riguardi: che esagerata, che figlia egoista, che crudeltà, che poca sensibilità, forse la madre non aveva tutti i torti, mah (sopacciglio alzato) dopo tutto è sempre tua madre, mah (entrambe le sopracciglia alzate) dopo tutto ormai è SOLO una vecchia inerme. And so on.
Non riceverai MAI da nessuno – nemmeno raccontando dell’ultima sua aggressione fisica per cui ti ha mandato al Pronto Soccorso, nemmeno fornendo le prove di una colossale truffa economica con prove nero su bianco – un misero “Mi dispiace, tu come stai?”, ma al massimo un “Ma l’hai fatta arrabbiare?”.
Convivere con lo stigma fortissimo di figlia che, non avendo a disposizione un divorzio legale per separare la sua persona da una madre biologica, tronca per sempre con lei, è il prezzo altissimo che pagherai per avere il totale controllo della tua vita. Attenzione, perchè non è un prezzo una tantum, ma un’emorragia che ti drena ogni volta, ogni santa volta che hai a che fare con la pressione sociale infernale di un Paese catto-perbenista in cui la madre è seconda solo alla Madonna: dalla collega/vicina di casa single che per quieto vivere ti dà ragione ma che di fatto vive una vita “devota” alla madre anziana che la controlla anche nelle mutande nel caso ci entrasse un uomo decente; alle tue coetanee con corna e figli problematici (mentre tu sei child free) che ti spiegano soavemente che se tu fossi madre, capiresti anche il punto di vista di una vecchia che ha dato tutto per te e non ragioneresti solo da figlia; fino a stuoli di medici, preti, psicologi, assistenti sociali (e questo è molto grave) che ti richiamano al tuo “dovere” di figlia in modo passivo-aggressivo (sui doveri dei figli, farò un post per chiarire cosa dice la Legge in merito) e sottolineano che la tutela spetta all’anziano, criminale o meno che sia, e non certo ai figli di “questa gente”.
In presenza di “lei”, poi, la sentirai descriverti come una criminale, una figlia da cui lei si deve difendere, perchè malintenzionata nei suoi confronti; racconterà fatti mai accaduti, inventati di sana pianta; dirà che sei malata, che purtroppo lo sei sempre stata e che lei ha fatto di tutto per guarirti e ha sofferto molto per te. Diffamazioni anche peggiori, le farà a chi ancora non ha capito chi lei sia, oppure ai suoi fidati simili, patologici quanto lei.
Insomma, da chi sarai creduto per tutto l’orrore che hai visto e vissuto?
Solo da chi ci è passato ed esclusivamente da chi ha “saltatato il fosso”, ossia da chi ha abbandonato questa non-madre a sè stessa per mettersi in salvo, assumendo lo stigma descritto e pagandone tutto il prezzo. Non pensare di venir creduta da chi ci è ancora dentro e al contempo solidarizza con te: se ci sta ancora dentro, ha un suo vantaggio psicologico, economico o di sudditanza che sia, ma in fondo in fondo giudica te “eccessiva” per non dover fare lei i conti con lo stigma.
Ah si, sarai creduto anche da chi l’ha sposata, ossia tuo padre che, come nel mio caso, l’ha subita fino alla separazione (chiesta da lei). Se sei fortunata, sarai creduta dai tuoi fratelli/sorelle, sempre lei se non te li ha messi sapientemente contro (cosa molto probabile).
Infine, sarai creduta da chi la conosce da tempo e ha visto la maschera cadere per i più disparati tradimenti, menzogne, raggiri, sfruttamenti da te scoperti.
Personalmente:
ho preso consapevolezza tardi, circa 10 anni fa, di chi io sia figlia. Mia madre biologica vive a 10 km da me, 83enne, sola, autonoma economicamente e fisicamente (va in bicicletta tutti i giorni) ma con decadimento cognitivo e mnemonico importante dovuto alla depressione grave in cui è piombata quando ho staccato i fili con lei 6 anni fa, occupandomi totalmente di mio padre. Ero il suo nutrimento vitale e la sua serva. Ora non controlla nemmeno più sè stessa. Fin da piccola mi ha alienato papà con ogni mezzo, col quale solo da poco ho costruito un rapporto, scoprendo truffe di migliaia di euro ai suoi danni, mentre di quelle ai miei danni incolpò sempre lui. Oggi di questo restano le prove scritte e la non volontà di entrambi di procedere legalmente.
Sono figlia unica e ringrazio ogni giorno per questo.
Non pubblicizzo gli affetti importanti sui social proprio per tutelarli e tutelarmi.
In comune con lei non ho nemmeno il gruppo sanguigno.
A presto
Melania Emma
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