Camminando verso casa stasera, mi avvicino ad una coppia ferma alla fermata d’autobus. Lei in lacrime, con sacchi pesanti in mano e una felpa col cappuccio che le copre la testa. Lui mani in tasca dei pantaloni, tatuaggio sul collo, barba incolta e grigia. Entrambi sulla cinquantina, camminano in tondo davanti la fermata, distanziandosi tanto che io, avvicinandomi, vedo lui che mi viene quasi incontro e lei che si allontana coi sacchi.
Poi si ricongiungono e sento lei piagnucolare:
“Lasciami stare, vattene, vattene in pace”.
“Sei tu che devi trovare la pace…”, le sibila lui riavvicinandosi, mentre fissa me che gli passo accanto, come per accertarsi di avere un pubblico. Ha gli occhi azzurri.
“Ti ho detto di lasciarmi stare, cosi io la trovo sta pace! Vai via, vai via in pace”, lamenta lei alzando il tono.
“Io vado, ma tu trova la pace…” la tormenta lui.
“VAI VIAAA!! LASCIAMI STAREEEEE!! VATTENEEEE!!!” urla ormai lei, camminando su e giù davanti alla fermata, ma non potendo allontanarsi perchè aspetta l’autobus.
“Pazza”, stabilisce lui secco. “PAZZA. PAZZA!!! TU SEI PAZZAAAA!!!” lo sento poi urlare.
E se ne va veloce.
Lei resta alla fermata.
L’autobus tarda.
Solito copione, solito finale.
I veri pazzi istigano fino ad ottenere la reazione che poi useranno per accusarti e schifarti.
Melania Emma